DAL SOLE DI TRIGOSO ALL’ABISSO DI PORTOFINO
IL VINO INTRIGOSO DIVENTA SPUMANTE SOMMERSO

di
Giorgio Cretì

 Chi, in macchina o anche a piedi, sale verso Bracco, subito dopo i primi tornanti di Trigoso, sulla destra tra la località Doria e u prou de Bedin, non può fare a meno di ammirare un bel poggio coltivato a vite. E siccome chi guarda sa che in Liguria la vite da vino coltivata in modo razionale era scomparsa non può non chiedersi chi ha avuto l’idea e il coraggio di impiantare nuove vigne.

L’artefice dell’impresa è Pierluigi Lugano, titolare dellAzienda Agricola Bisson dove si producono e imbottigliano vini di antica fama qui sulla Riviera. Siamo andati a trovarlo e da lui abbiamo avuto la conferma che l’uomo, sempre, prima abbandona le tradizioni poi si affanna per il loro recupero.

 

Da dove arriva il nome veneto della ditta?, gli abbiamo subito chiesto.

La storia del nome veneto di questa azienda nasce dal fatto che quando facevo l’insegnante in Veneto ho sposato una ragazza del luogo con la quale abbiamo pensato di aprire questa attività e di intestarla al nome di lei.

In quale anno?

Nel 1978.  E poi il nome è rimasto nonostante che nel 1995 una disgrazia se l’è portata via, mia moglie.

C’era da mordersi la lingua per aver avergli involontariamente ricordato tempi tanto dolorosi. Perciò abbiamo cambiato registro.

La cosa importante ai nostri fini, abbiamo continuato, è l’idea di impiantare vigneti nuovi con vecchi vitigni locali che si erano persi.

Un bel grappolo di vermentino

Si stavano perdendo, in effetti.

Vorremo far conoscere alla gente com’è nata l’idea di prendere terreni in Trigoso per impiantarvi vigne e come è stata realizzata.

Io in quegli anni vinificavo già utilizzando uve del territorio ma acquistate da vignaioli locali che coltivavano la vite, e alcuni la coltivano ancora, più a livello amatoriale che non da professionisti però.

Pochi filari.

Sì. Diciamo che a quel tempo c’era ancora qualche produttore che poteva raggiungere un’estensione vitata di mezzo ettaro o poco più. Comunque, la mia intuizione veniva dalla constatazione che quella realtà era destinata, anche se lentamente, a finire, vista l’età avanzata di quei vignaioli e che gli stessi non venivano rimpiazzati dai giovani. Oltretutto la purezza dei vitigni non era assoluta perché quando reimpiantavano mettevano barbatelle non dello stesso vitigno. Quindi si creava una certa promiscuità colturale, la quale, non garantita da una attenta cura del terreno, non dava la qualità auspicabile. Ho pensato che sarebbe stato molto importante fare nuovi impianti utilizzando questi vitigni in purezza e soprattutto regolamentando bene la resa delle uve.

"Bisson", Pierluigi Lugano, vendemmia il dolcetto

Avete un vostro disciplinare?

E’ il disciplinare che indica come zona di produzione il Golfo del Tigullio, la quale zona parte dal comune di Moneglia per arrivare fino al comune di Genova.

E voi oltre che dalla vigna di Trigoso prendete uve  da chi?

Io oltre alla vigna di Trigoso ne ho impiantata anche una nel comune di Castiglione Chiavarese, in località Campegli e poi ho adottato un vigneto in comune di Casarza Ligure. Ho impiantato altre vigne o ingrandito vigneti già esistenti. Così come ho fatto a Rio Maggiore nell’area delle Cinque Terre.

Per produrre Sciacchetrà.

Produco vino bianco secco a d.o.C. delle Cinque Terre e una parte delle uve vengono appassite per fare lo Sciacchetrà.

   
I vigneti Bisson a Trigoso - Veduta aerea    

I terreni li avete acquisiti?

I terreni non sono di proprietà, ma acquisiti attraverso un contratto di affitto.

Un vigneto dovrebbe durare una trentina d’anni…

Si dice appunto che l’età media di un vigneto è intorno a trent’anni.

Avete già programmato quel che avverrà dopo? Quando è stato impiantato quello di Trigoso?

Il primo impianto è stato iniziato nel 1998 e per arrivare alla completa messa a dimora delle barbatelle abbiamo impiegato quattro-cinque anni.

Quindi avete ancora davanti diversi anni di produzione.

Però, quella dei trent’anni non è una regola, è una indicazione statistica come lo è quella di vita media per tutti gli esseri viventi. Comunque, procedendo attraverso il rimpiazzo delle viti che muoiono, la vigna di fatto può durare molto di più.

Ho visto che crede molto nel progetto di un vino degli abissi. Che cos’è?

Innanzitutto in passato ho fatto parecchi tentativi di spumantizzazione sui nostri vitigni, e sulla Bianchetta

Grappoli di "bianchetta"

in particolare, e il risultato è apparso sempre incoraggiante. Di fatto ci manca, c’è sempre mancato nel nostro territorio, l’elemento principale per poter fare lo spumante, soprattutto per poterlo gestire attraverso spazi ideali per la maturazione. Per cui da ex insegnante di materie artistiche con una certa passione per quelli che sono i numerosi relitti che si possono fotografare e ammirare sui fondali marini, appunto, osservando questi relitti, mi sono reso conto che in taluni casi le imbarcazioni affondate trasportavano recipienti che contenevano vino.

Ben sigillati, naturalmente.

Sigillati con criteri dell’epoca. E’ apparso chiaro che questo ambiente sommerso probabilmente per le condizioni climatiche, le basse escursioni termiche, la costante di una temperatura, al riparo dalla luce e quant’altro, mi hanno fatto capire che poteva essere un ambiente ottimale per la conservazione e tanto più per la maturazione dello spumante.  Mi è balenata questa idea alla quale ho pensato ed elaborato molto nonché a quelli che potevano essere i problemi collaterali.  Finché, confidando l’idea ad alcuni funzionari che disciplinano la regolamentazione di uno spumante, quelli che potevano essere gli eventuali impedimenti burocratici per realizzare un’opera del genere, ho notato che dallo stupore e dalla curiosità si poteva passare ad una concreta realizzazione del progetto. E quindi quest’anno, con la vendemmia scorsa, ho programmato la raccolta di una partita di uva utilizzando i criteri delle uve ideali per potere dare un vino tale da essere spumantizzato. Così ho fatto e a questo punto il progetto è partito ed è in fase di attuazione.

Si può dire allora che nei prossimi anni avremo le bollicine sottomarine. Nelle grotte, negli stabilimenti c’è un ambiente chiuso. Nel mare chi vieta ad un sommozzatore disonesto di rubare il vino?

Innanzitutto le bottiglie non sono poste alla rinfusa ma in contenitori robusti  di materiale inattaccabile dal salino e anche protetti da eventuali malintenzionati. E comunque la profondità alla quale verranno posti i contenitori è tale da scoraggiare comunque i malintenzionati.

I rapporti con lo Stato?

 
Una rara immagine: il vigneto Bisson sotto la neve 

L’idea è stata quella di associare questo, per il momento, esperimento… di iniziare una collaborazione con il parco marino, area protetta, per cui è già protetta di per sé perché è molto controllata e monitorata da specialisti della geologia marina… E abbiamo potuto ricostruire un po’ la storia della temperatura costante a quella profondità, abbiamo capito che l’ambiente è anche monitorato sotto l’aspetto del controllo degli inquinamenti. Per cui le bottiglie si trovano in un ambiente garantito sotto questi due aspetti.

Le risulta che tentativi del genere siano stati fatti da qualche altra parte?

Io non ho fatto nessun tipo di ricerca e non ne ho mai sentito parlare. Ciò non esclude che qualcuno l’abbia fatto. Ed anche le persone, numerosissime, che negli ultimi tempi ho contattato e che scrivono soprattutto di vini, non ne hanno sentito parlare. Quindi mi sento autorizzato a pensare che se qualcuno dovesse averlo fatto, l’avrebbe fatto in dimensioni molto contenute e per nulla conosciute.

Quanto tempo si dovrà aspettare per vedere i risultati?

Si parla di un minimo di diciotto mesi, nel quale la bottiglia che ospita questo vino base spumante, che ha subito l’inoculo dei lieviti e l’aggiunta di zucchero, il quale sarà attaccato e elaborato dai lieviti, viene trasformato da vino tranquillo in vino spumante.

Un paio d’anni?

All’incirca un paio d’anni. La zona di deposito sarà tra Portofino e Camogli nei pressi di Cala dell’Oro.

Quindi prenotiamoci per quando lo spumante in..trigoso, o intrigante, verrà salpato dal fondo del mare.

D’accordo.