RIVA E TRIGOSO
Cronache d'altri tempi

di

Data presentazione:  28 Luglio 2006  - Oratorio N.S. del Rosario - Sagrato S.Sabina - Trigoso

Presentazione di Mario Dentone

"i ciottoli ”

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Questo nuovo Ciottolo di Franco Pogioli si colloca tra memoria, cronaca e storia locale.
Lungo il solco del precedente “Riva e Trigoso nei ricordi” l’autore ricupera luoghi, persone, vicende della sua memoria personale, dall’adolescenza fino ai giorni nostri.
Avvenimenti, negozi, personaggi di Riva e di Trigoso del passato emergono in “quadretti” delineati, in una prosa chiara e convincente, con pochi tratti, ma sufficienti a far riaffiorare nella mente dei lettori ricordi che parevano svaniti per sempre.
Noi siamo quello che ci raccontiamo, quello che narriamo di noi. E la memoria collettiva di un paese ha bisogno di raccontarsi, di riflettere sulla sua evoluzione urbanistica , paesistica, economica e commerciale. E’ la dimensione del locale che gli storici ed i sociologi attuali stanno valorizzando. La storia non è fatta solo di grandi eventi, ma di tante piccole storie, di paesi, di borghi, di individui.
Le piccole storie evolvono e si incanalano nell’alveo della grande storia, che li determina e ne è determinata.
Ebbene. Franco Pogioli anche in questo libro ci narra la sua, la nostra Riva Trigoso attraverso cronache che ne arricchiscono la memoria storica, in una dimensione locale, ma che non perde mai di vista il quadro storico regionale e nazionale.
Dal periodo dell’adolescenza e della giovinezza dell’autore sono trascorsi soltanto circa 50-60 anni. Ma in tale periodo nella vita degli uomini, nella vita di tutti noi si sono verificati cambiamenti enormi, epocali, dovuti alle innovazioni tecnologiche e dei mezzi di comunicazione, sempre più rapida e connettiva-collettiva, tanto che paiono trascorsi secoli, se non millenni, da allora.
Quello che ci distanzia da quegli anni è soprattutto la percezione del tempo e delle distanze. L’attuale era di connessione globale informatica, di mass-media sempre più potenti ed invadenti anche la sfera del privato, è caratterizzata da una sorta di ubiquità e sincronicità. Le distanze sembrano quasi non più esistere ed il tempo della nostra vita diventa sempre più frenetico. Non abbiamo mai “tempo”, non ne avremo mai, se non siamo capaci noi stessi di ritagliarcelo e valorizzarlo.
Il periodo della giovinezza dell’autore, ma anche la vita fino ad una ventina d’anni fa (prima dei cellulari e di Internet, per intenderci) era scandita da tempi molto più lunghi, più a dimensione d’uomo.
Si trovava il tempo di “vivere” il paese, le sue osterie, i suoi luoghi di ritrovo, i suoi negozi. Si trovava il tempo per costruire la “Vichinga”, che per anni è stata l’orgoglio della spiaggia di Riva. I giovani andavano a ballare nel locale di Paolo Lerici, al cinema dalla Amalia e, in estate, nel cinematografo all’aperto in Via Genova. Non era ancora esplosa la moda alienante delle discoteche e della disco-music.
Esiste un tempo interiore ed un tempo ufficiale, legale. Le ore, le giornate, i mesi, gli anni avevano la stessa lunghezza, sull’orologio e sul calendario, di quelli che viviamo ora. Ma la percezione del tempo era più dilatata, più assaporabile.
Ringraziamo dunque Franco Pogioli per essere riuscito a farci gustare tale dimensione più “nostra”, più umana. E c’è riuscito con garbo, non atteggiandosi alla facile posa di laudator temporis acti, ma quasi attualizzando il passato per insegnarci a vedere con occhi più attenti e critici il presente, in una chiave di ampio respiro storico.

                                                                                                            Francesco Dario Rossi