L'UFFICIO POSTALE DI RIVA TRIGOSO
di
Raffaele Ciccarelli

Dopo il 1850 la frazione di Riva aveva assunto i connotati di un vero paese. Gli abitanti della zona di levante dopo pressanti richieste avevano avuto l'autonomia ecclesiale da Trigoso con l'istituzione della Parrocchia intitolata a S. Pietro (1874), ma l'intera popolazione continuava a manifestare diverse esigenze di carattere amministrativo, tra le quali l'autonomia postale, dal capoluogo Sestri Levante.
Nel 1879 la Direzione Provinciale delle Poste di Genova in relazione al Dizionario Postale che stava compilando fece richiesta al Comune di Sestri Levante per sapere se le località di Riva Levante e Riva Ponente dovessero ritenersi frazioni "nel vero senso della parola" onde poterle inserire nello stesso. La risposta, un po' pilatesca per il vero, evidenziando uno schema di divisione amministrativo mutuato dalla chiesa, annotava: "le borgate di Riva Levante e Riva Ponente non costituiscono propriamente frazioni di questo comune ma appartengono:Riva Levante alla frazione di Trigoso; e Riva Ponente alla frazione di S. Bartolomeo", ma aggiungeva poi "avendo cadauna una rilevante popolazione sarebbe stato opportuno inserirle nel Dizionario postale sotto le rispettive frazioni." (1)

Era il primo passo verso l'autonomia postale.
Già da qualche anno sulla base di disposizioni legislative che risalivano al 1864 funzionava un servizio rurale affidato a tale Castellini Angelo. Ai comuni non veniva fornito alcun bollo, poiché l'uso era facoltativo, solamente versando il relativo costo potevano ottenerlo dall'Amministrazione Postale che lo faceva eseguire del tipo lineare corsivo "cosiddetto inglese". Non sappiamo se l'amministrazione sestrese fece questa richiesta. Non abbiamo documentazione filatelica che lo comprovi ma se ciò fosse avvenuto qualche collezionista fortunato potrebbe trovare della corrispondenza con il lineare Riva Trigoso.
Il processo comunque avviato sfociava in una positiva conclusione nell'anno 1889.
Con una lettera datata 8 luglio la Direzione Postale di Genova comunicava al Sindaco di Sestri Levante che, per agevolare la popolazione di Riva Trigoso e S. Bartolomeo il servizio rurale sarebbe stato trasformato in una collettoria di 1^ classe. A tal scopo lo invitava a ricercare tramite pubblico bando di concorso persona adatta a ricoprire il posto di commesso titolare.

Celestino Stagnaro. (Arch. Bo)

A tale bando partecipavano il rivano Stagnaro Celestino e un certo Arcangioli.
L'esito risultava favorevole allo Stagnaro Celestino, che come comunicava la Direzione delle Poste in data 9 settembre, era invitato a produrre la documentazione richiesta ed a versare una cauzione minima di lire 240 come previsto dal R.D. n° 1245 datato 4 febbraio 1883.
Lo stipendio annuale per il titolare dell'ufficio fissato dall'Amministrazione delle Poste ammontava a lire 360 annue.
Ricoperto il posto tutto era pronto, e una successiva lettera datata 9 novembre 1889 (fig.1)  stabiliva che: dal 1 dicembre 1889 sarebbe entrata in attività la collettoria di 1^ classe di Riva Trigoso.
Riva aveva finalmente il suo ufficio postale. Un solerte impiegato od il sindaco stesso ce ne fanno anche conoscere l'ubicazione, annotando sulla lettera che "l'ufficio è vicino alla chiesa". In effetti il primo ufficio si trovava nella casa dell'attuale Via Colombo che fa angolo con la piazza della Chiesa come confermano le testimonianze degli anziani e le fotografie dell'epoca.

L'ufficio postale si trovava nella casa a destra. Si intravede la buca delle lettere vicino alla terza porta da sinistra  (Arch. Fot. Bo)

Il commesso titolare Celestino Stagnaro, nonno del conosciutissimo dott. Sergio Stagnaro, era autorizzato a disimpegnare i servizi relativi alle corrispondenze ordinarie e raccomandate, ai pacchi postali; alle assicurate fino a lire 100, ai vaglia interni fino a lire 100, ai risparmi fino a lire 50 e alle associazioni ai giornali per l'interno.

Come indicato da un decreto del 1883 il nuovo ufficio avrebbe dovuto essere dotato di un bollo ottagonale con lati di circa 11 mm. e misurante circa 27 mm. in larghezza.
Un successivo decreto del 1889 stabiliva però che a partire dal 1 luglio 1890 le collettorie di 1^ classe di nuova istituzione avrebbero avuto i bolli di forma uguale a quelli degli uffici (tondo riquadrati).
In questo periodo, dal 1 dicembre 1889 al 1 luglio 1890, non è stato possibile accertare se l'ufficio abbia, avuto in dotazione il bollo ottagonale. Come sembra più probabile e come riscontrato dalla documentazione d'archivio per casi analoghi potrebbe essere stato subito adoperato il bollo tondo riquadrato. Le considerazioni sovresposte ci portano alla possibilità di due ipotesi sui primi timbri adoperati.
1^ dal 1 dicembre 1889 al 30 giugno 1890 timbro ottagonale dal 1 luglio 1890 in poi timbro tondo riquadrato
2^ dal 1 dicembre 1889 in poi timbro tondo riquadrato
Ad oggi non abbiamo purtroppo ancora trovato corrispondenza del tempo che chiarisca il dilemma. La ricerca per gli appassionati di storia postale è aperta.
All'inizio dell'anno 1890 venivano soppresse le due vecchie cassette di impostazione esistenti a Riva Levante e Riva Ponente al tempo del servizio rurale; rese inutili dalla nuova buca di impostazione della collettoria.
Il passo successivo fu l'installazione del servizio telegrafico.

Il 5 agosto 1892 la Direzione Compartimentale dei Telegrafi di Torino comunicava al sindaco l'attivazione presso l'ufficio postale a partire da domenica 7 agosto del detto servizio. A tale compito venne provvisoriamente preposto nell'attesa  delle istruzioni da impartire all'aspirante commesso Celestino Stagnaro, il signor Bianchini Silvio, supplente dell'ufficio di Calizzano in provincia di Savona.
L'utilità del nuovo ufficio postale nella frazione non tardò a manifestarsi e la necessità di un miglioramento e completamento del servizio si fece via via sempre più pressante.
Già nei primi mesi del 1891 il titolare della collettoria Stagnaro Celestino aveva sollecitato l'amministrazione comunale ad attivarsi per trasformare la stessa in ufficio postale di 2^ classe, portando come esempio semplificativo l'impossibilità ad effettuare vaglia eccedenti le 100 lire, ma la pratiche burocratiche hanno un loro lento corso e la questione si trascinò fino al 1894.
La legge disponeva infatti, che l'apertura di ogni nuovo ufficio postale fosse subordinata alla possibilità che le entrate riscuotibili fossero sufficienti a coprire le spese ordinarie (stipendio, affitto del locale), e il buon Stagnaro inoltrava all'Amministrazione Comunale, a valido supporto, nei primi mesi dell'anno 1894 una tabellina delle rendite (2) che la stessa collettoria aveva avuto dopo la sua apertura:
per l'esercizio postale 1889-1890 lire   803 (dall'apertura dell''ufficio)
per l'esercizio postale 1890-1891 lire 1509
per l'esercizio postale 1891-1892 lire 1519
per l'esercizio postale 1892-1893 lire 1618
per l'esercizio postale 1893-1894 lire 1195 (alla data della richiesta)

L'amministrazione comunale recependo finalmente l'iniziativa inoltrava richiesta al Ministero delle Poste ricevendone positiva risposta in data 3 maggio 1894. Condizione che subordinava l'assenso alla trasformazione era che la suddetta amministrazione si accollasse la retribuzione del commesso destinato al recapito della corrispondenza a domicilio. Risolto positivamente il problema restava a carico della Direziono delle Poste l'onere, quantificato in lire 240 annuali, per il trasporto della posta da e per l'ufficio postale e la stazione di Riva Trigoso da effettuarsi tre volte al giorno come stabilito in una successiva lettera datata 24 dicembre 1894.
Esaurite tutte le clausole richieste si perveniva così alla trasformazione della collettoria di 1^ classe in ufficio postale di 2^ classe che come comunicato dalla Direzione delle Poste di Genova con lettera del 5 aprile, (fig. 2) veniva attivato in data 1 maggio 1895.

Fig. 1 Fig. 2

Nel frattempo era stato pubblicato il bando di concorso per il posto di procaccia, per effettuare detto servizio. Dal 1 maggio aveva ottenuto l'incarico tale Minetto Antonio "persona adatta, e accetta all'amministrazione che per la cifra pattuita si impegnava oltre al trasporto postale da e per la stazione, della distribuzione della corrispondenza nelle/razioni di Riva e Trigoso ".
Il Consiglio comunale, intanto, in data 12 maggio aveva preparato ed approvato uno schema di convenzione da stipularsi con l'Amministrazione Postale, che come già precedentemente stabilito aveva l'onere della paga del procaccia.
Approfittarono della discussione di carattere postale i consiglieri comunali Gazzano, Rebori e Canepa per chiedere l'installazione di "cassette delle lettere" nella frazione di S. Bartolomeo ed in località Lapide all'incrocio tra la strada nazionale e quella per Parma.
Il contratto definitivo stipulato in data 9 dicembre 1895 ci porta a conoscenza di alcune interessanti clausole:
- il procaccia doveva portare in servizio o sul cappello od al braccio una placca con l'iscrizione R. Poste (art. 7)
- poteva rilevare e consegnare corrispondenze ordinarie, raccomandate o con valore dichiarato e pacchi fino al peso di Kg. 5 (art. 2)
- doveva effettuare il percorso dall'ufficio postale alla stazione di Riva Trigoso tre volte al giorno entro il termine di 10 minuti in andata e 10 minuti al ritorno per volta

Il primo contratto come già sottolineato, entrato in vigore dal primo maggio, aveva termine al 31 dicembre 1897 rinnovabile per i due separati trienni successivi.
Tutto sembrava filare liscio per il nuovo ufficio postale, ma l'accresciuta movimentazione della corrispondenza, ricordiamo che in quegli anni era stato anche impiantato il cantiere navale a Riva, indusse l'amministrazione su richiesta dei cittadini rivani a chiedere una quarta corsa.
La risposta dell'Amministrazione Postale alla fine dell'agosto 1899 fu lapidaria. Non era possibile stabilire una quarta corsa perché "non previsto dal contratto".
Anche il procaccia Minetto Antonio aveva da fare delle rimostranze.
Nel luglio 1899 in una lettera indirizzata al Sindaco faceva presente che oltre "la consegna dei dispacci postali, consegnava a domicilio pacchi postali non percependo niente". Ne scaturiva una ovvia richiesta di aumento dello stipendio ed una minaccia di dimissioni dal servizio. Alla risposta negativa dell'amministrazione il Minetto mantenne la
promessa inviando la lettera di dimissioni, motivandola però "...impedito da affari di famiglia", e chiedendo surroga a partire dal primo settembre.
La Direzione delle Poste di Genova intervenuta rapidamente con lettera de 19 settembre 1899 comunicava che il posto di procaccia veniva assegnato a Castagnola Felice di Giuseppe "Felisin", persona conosciuta e ricordata con affetto da tutti gli anziani di Riva, che diventerà in seguito portalettere rurale e proseguirà il suo onorato servizio fino alla fine degli anni trenta.

(1) Riva Levante contava 1141 abitanti e Riva ponente contava 881 abitanti.
(2) La legge stabiliva anche per l'apertura di nuovi uffici postali una rendita minima di lire 500.