BRIGATA CODURI
La storia - Le voci 

Venticinquesimo volume per Sandro Antonini, che ha dedicato quasi interamente la sua ricerca alla storia del Novecento. Quest’ultimo libro non fa eccezione. Si tratta di “Brigata Coduri – La storia, le voci”, dedicato a una delle più famose formazioni partigiane della Liguria e sviluppato secondo criteri rigorosi, che trovano nella profusione di documenti il loro punto focale. Documenti, occorre aggiungere, prodotti nella quasi totalità dai protagonisti di allora, cioè dai partigiani. In sintesi, come si è davvero formata, e quando, la brigata partigiana Coduri? Quanti gli uomini che la componevano? Come venne caratterizzandosi, dove? Quali, e quanti, i nemici affrontati in uno dei periodi più tragici della storia postunitaria? Ebbe delle crisi interne, degli aggiustamenti, degli sbandamenti che ne misero in forse la coesione raggiunta? Come si comportò il suo ormai leggendario comandante Virgola, già operaio dei Cantieri del Tirreno di Riva Trigoso ed ex combattente nella guerra di Mussolini? L’autore, tra l’altro, prova a rispondere agli interrogativi riprodotti e a moltissimi basandosi su fonti partigiane, che hanno il pregio dell’immediatezza e della verità. Perché sulla brigata, sugli uomini, sulle azioni compiute ben poco senso avrebbero retorica e paludamenti ideologici – come troppo spesso, negli anni, si è verificato – se non quello di modificare e aggiustare i fatti accaduti, che non ne hanno invece alcun bisogno. Perché è la Resistenza nel suo complesso a non averne bisogno mentre, al contrario, ha ancora in parte bisogno di essere storicizzata. La Coduri, in ciò, non fa eccezione. Composta in gran parte da partigiani e da disertori del neo esercito di Mussolini, capaci di combattere e di rischiare e di maturare diversi gradi consapevolezza, moltissimi non si risparmiarono. Capaci di costruire qualcosa di assolutamente irripetibile, una macchina complessa e duttile che inventava regole, affinandole e codificandole. Che si oppose a fascisti e tedeschi e i cui ingranaggi, però, non possedevano tutti lo stesso grado di preparazione. Specie durante gli ultimissimi mesi, quando gli arrivi divennero massicci e si assisté al fenomeno, denunciato dagli stessi responsabili, del cosiddetto «partigianato della venticinquesima ora». Nemmeno una brigata particolare come la Coduri seppe sottrarsi ad un flusso di reclute dall’esperienza approssimativa o inesistente e dai principi oscillanti. Anzi, i nuovi partigiani furono accettati minimizzandone il passato, perché ciò che davvero importava era chiudere con una guerra sanguinosa e terribile dispensatrice di lutti e rovine in misura crescente. Il libro comprende tutto questo; ma anche e soprattutto la spiegazione di fatti finora oscuri o resi in modo insufficiente, grazie a un minuzioso vaglio delle fonti. In sostanza, per la prima volta, una storia della brigata a tutto campo così come mai finora è stata scritta.

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