"UNA NOTTE DA PAPA"
"ciottolo" n. 4
è stato presentato a Trigoso Venerdì 26 Agosto 2005
 
Nonostante la minaccia di pioggia, con nuvoloni spinti dallo scirocco, che ha costretto per motivi di sicurezza tecnica, ma anche di sicurezza per spettatori e attori, ad allestire un vero e proprio teatro al coperto nella suggestiva cornice della chiesa parrocchiale di Santa Sabina, il pubblico che ha assistito all'ultima tappa (speriamo ultima soltanto per questa stagione) della messa in scena dell'atto unico di Mario Dentone "UNA NOTTE DA PAPA" ("ciottolo" n. 4 della nostra collana) è stato numeroso e particolarmente partecipe delle emozioni che per tutta la durata dello spettacolo hanno riempito le navate e le colonne dello straordinario teatro improvvisato.
Non è certamente una scoperta l'importanza letteraria del teatro di Dentone, ormai studiato anche in sedi universitarie fra corsi monografici e tesi di laurea, e neppure è una scoperta la bravura scenica di un attore e regista come Roberto Tomaello, direttore del teatro Ateneo di Genova, che da anni peraltro collabora con testi di Dentone, e che ha interpretato il cardinale Ottobono Fieschi (poi Adriano V) da Trigoso con una intensità e una scioltezza insieme che raramente si è vista negli ultimi tempi sulle scene, e non solo locali. Ma è stata una grande sorpresa, invece, la bravura degli altri interpreti, Claudio Rossi e suo figlio Federico, rispettivamente Santo e suo figlio Andrea, pescatori, di Valentina Orani, la monaca pellegrina Elena che accompagna Ottobono, e di Orietta Muzio e suo figlio Pietro, ovvero donna Chiara, domestica di casa Fieschi e, appunto, anche in scena, suo figlio, Tommaso, ferito dal cavallo del padrone, troppo nobile per i suoi dispetti.
Tutti attori, questi, mai prima sulle scene, se si eccettua qualche performance di Claudio Rossi, sia pure in altri ambiti scenici. In particolare Valentina Orani, giovane studentessa, e Orietta Muzio, casalinga e madre di due figli, davvero prese dalla vita quotidiana di casa, eppure preparate in questi mesi da Tomaello con maestria, sì, pazienza, diciamo mestiere, ma per parte loro certamente con una genuinità e disponibilità scenica, che hanno davvero commosso e stupito positivamente la platea. 
Gli applausi, dopo un'ora e mezza di silenzio assoluto, quasi un'apnea magica che Tomaello ha saputo tenere con la sua straordinaria interpretazione, sono stati spontanei e duraturi, da parte di chiunque, religiosi (don Enzo Frisino e mons. Pino Bacigalupo) autorità (l'assessore alla cultura Valentina Ghio che ha voluto sostenere la serata), e bambini e adulti, tutti commossi davvero, ed entusiasti, segno che il teatro arriva a tutti, quando si fa semplicità ed emozione.

 

Foto della serata di Alba Zolezzi

Abiti di scena, elementi scenografici, immagini: Maria Grazia Rebuzzi
Musiche: Corrado Barchi
Impianto audio e luci: Comax Production Service
Messa in scena a cura di Roberto Tomaello
Fotografa di scena: Sara Fenu
Documentazione filmata: Diego e Enrico Visetti per Foto & Video Labor


"videociottolo"

 E' disponibile la registrazione integrale, effettuata da  "Foto & Video Labor"  di Genova,
 della serata  del debutto presso il  Chiostro del Museo Diocesano in Genova, più  circa 15
 minuti di registrazione per ognuna delle successive rappresentazioni, e precisamente:
 S.Salvatore di Cogorno, Casarza Ligure, Moneglia e Trigoso.

Prezzi: per il DVD = € 10,00 - per la videocassetta VHS = € 7,00 più IVA  20%

Per prenotazione: acli@trigoso.it
 

Si sa che Adriano V fu eletto papa dopo brevissimo conclave, in Laterano a Roma, precisamente l'11 luglio 1276, e guidò la chiesa fino al 18 agosto 1276, ovvero per soli trentotto giorni ("un mese e poco più prova' io come / pesa il gran manto a chi dal fango il guarda, / che piuma sembran tutte l'altre some").
Trasferì la sede papale da Roma a Viterbo, oltre che per fuggire dalla calura estiva, anche per allontanarsi dal clima teso per i frequenti disordini popolari. Forte della grande esperienza diplomatica internazionale (era stato nunzio apostolico a Canterbury, quindi a Reims, legato pontificio in Spagna e in Germania, per dire soltanto dei paesi stranieri), nonché della profonda cultura (possedeva in proprio ben oltre trenta volumi, a quel tempo un vero tesoro!) si adoperò molto per mettere a frutto le direttive e l'esperienza del concilio di Lione, tentando ogni iniziativa per la concordia fra le varie confessioni, in particolare fra la romana e la greca.
Incalzò ripetutamente l'imperatore Rodolfo d'Asburgo perché scendesse in Italia a frenare le mire di espansione di Carlo d'Angiò, ormai ritenute eccessive e pericolose dalla Chiesa, che pure lo aveva invocato (dall'amico papa Urbano IV) eroe liberatore, perché scacciasse il potente nemico Federico II e tutti i suoi successori (sempre scomunicati in serie).