I SARACENI A TRIGOSO

di

Raffaele Ciccarelli

Data presentazione:  lunedì 13 agosto 2007 ore 20.45 - Oratorio N.S. del Rosario - Sagrato S. Sabina - Trigoso

Presentazione di Mario Dentone

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"i ciottoli"
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Gli appassionati ed i cultori dell’argomento si domanderanno forse annoiati, sulla necessità di un altro saggio sui saraceni e le loro razzie sulle nostre coste. Già nell’indicare il termine saraceni nel titolo mi sono trovato ad affrontare un dubbio etimologico che non avrà di sicuro fatto perdere il sonno ai molti che si sono cimentati sull’argomento, ma che potrebbe porre qualche domanda e qualche curiosità a chi non è si è mai addentrato a tale argomento. Il perché di siffatta considerazione è stato determinato dai tanti modi con cui sono stati elencati nelle opere precedenti, nell’uso  comune di dire della gente gli incursori e saccheggiatori delle nostre riviere in quel determinato periodo storico.

Vediamo innanzitutto di districarci da questa abbondanza di termini che compaiono sia nella documentazione archivistica del tempo che nella vasta letteratura sull’argomento.

Il termine già in uso verso il mille sopravanzò quello più corretto di “Agareni” con il quale si identificavano gli Arabi, in quanto questi si vantavano di discendere da Agar la moglie di Abramo, mentre il termine “Saraceni” comunemente accettato in seguito è parola di origine greca di ignota radice ( per darne spiegazione si pensava più corretto dire che gli arabi discendessero sia da Agar che da Sara concubina di Abramo).Nell’uso, all’epoca preislamica diventò anch’esso sinonimo di “Arabo”, finendo poi in tempi più recenti “ per essere usato come un termine dall’accezione onnicomprensiva, senza più indicare una popolazione o razza precisa” come specifica in maniera chiarissima lo storico inglese Norman Daniel nel suo lavoro, (N.Daniel, Gli arabi e l’Europa nel Medio Evo, Il Mulino, 1981) portando ad esempio le molteplici volte che le fonti cristiane parlano di gruppi di infedeli comprendenti genericamente Arabi, Turchi e …. Saraceni.

Un’altra dizione molto comune riporta il termine barbaresco. La parola deriva dall’arabo berber, greco barbaròs e latina barbarus e identifica una stessa categoria di persone “coloro che parlano male la lingua”. Di fatto i barbari, inizialmente identificati come gente che era al di fuori dello schema sociale introdotto, prima dall’impero romano e poi da quello bizantino, risultarono nei secoli successivi e con molto successo identificare in maniera estensiva tutti gli abitanti della costa africana nord-occidentale.

Vengono anche adoperati in maniera minore i termini pirata e corsaro. Il primo derivante  dal latino pirata, greco peiratés indica generalmente uomini di mare che conducono in permanenza azioni di guerra da corsa atte a depredare e devastare con la violenza coste e naviglio, il secondo, corsaro, è sinonimo di pirata per i comportamenti nell’agire ma con una differenza che oggi assume una vena marcatamente irrisoria, dovuta al fatto che tutte le ruberie, gli abbordaggi, i saccheggi, erano autorizzati dai regnanti dell’epoca senza distinzione di credo religioso, per mezzo una legale patente.

Riprendendo il filo di quanto accennato nelle prime righe mi sono fatto coraggio pensando che, anche se tanto era già stato scritto, se le fonti archivistiche erano state setacciate in profondità, un’operazione di “collage” di tutte le notizie disperse nelle pubblicazioni che riguardassero il nostro territorio ed in particolare Trigoso fosse meritoria di attenzione per i distratti e per quanti si avvicinano all’argomento solo adesso, con l’impegno di una ricerca su fonti, coronata da fortunati ritrovamenti, che non fossero state esaminate, una rilettura dei documenti che non fosse meramente descrittiva ma che tentasse di dare un connotato, seppur di carattere locale, sociologico e storico politico della situazione cogliendo anche gli stati d’animo, le ansie e le paure di quei nostri lontani antenati.

E’ nato così questo scritto, stimolato dal sempre vulcanico presidente ed amico Marco Bo del Circolo ACLI di Trigoso, sperando che sia un’ulteriore tassello per la conoscenza della nostra piccola storia, a chi per disinteresse o per scarsa voglia non se ne era mai occupato. Vengono qui trattati gli avvenimenti storici che riguardarono il nostro borgo e di riflesso le località ad esse vicine con intenti sicuramente non accademici, ma spero con la scorrevolezza e spigliatezza per chi vorrà avvicinarsi all’argomento trattato.

Per quanto detto in precedenza sono debitore prima di tutto delle ricerche effettuate nei primi anni del secolo scorso dal cav. Arturo Ferretto, noto cultore di storia locale dovuta alla passione ed alla sua lunga attività lavorativa all’Archivio di Stato di Genova; rimando alla bibliografia non certo esaustiva per chi volesse ampliare le sue conoscenze sull’argomento che riguarda questo saggio avvertendo però il lettore che senza nessun intento polemico, è necessario precisare che buona parte degli autori locali si sono limitati a riportare quanto scritto in precedenza da altri senza verificare minimamente le fonti archivistiche esistenti, riportando talvolta le inesattezze nei riferimenti che coloro che frequentano gli archivi ogni tanto commettono.

Un reiterato ringraziamento è rivolto a chi mi ha stimolato a mettere in chiaro una numerosa serie di appunti sull’argomento che da diversi anni giacevano nel cassetto e che forse non sarebbero mai venuti  alla luce, agli amici che mi hanno incoraggiato dando consigli e segnalazioni, ai funzionari degli archivi consultati a volte per avere conferma di notizie già da tempo conosciute e sparse in altre pubblicazioni, a volte anche per indicare fondi che potessero con nuovi ritrovamenti integrare quanto era stato copiosamente scritto sull’argomento.

Un ringraziamento particolare a mio figlio Cesare che mi ha aiutato a sistemare in maniera come sempre corretta tutte le immagini del testo.

     Raffaele Ciccarelli

 

La stampa di questo libro è stata resa possibile anche all’aiuto finanziario dei soggetti di seguito elencati. Ad essi va il nostro sentito ringraziamento: con il loro contributo permettono lo svolgimento di questa operazione culturale:

 

ASSERETO

Via Nazionale, 95 – Sestri Levante

 

CAMPEGGIO PARCO VACANZE TRIGOSO

Via Aurelia, 251° - Sestri Levante

 

EFFECI IMMOBILIARE
Via 25 Aprile, 11 – Sestri Levante

 

PIZZERIA IL GABBIANO

Via Nazionale, 499 - Sestri Levante

 

I DUE GABBIANI -PIZZERIA

Via Nazionale, 500 - Sestri Levante

 

KONTIKI RISTORANTE

Via Aurelia, 261 – Loc. Makallè – SESTRI LEVANTE

 

CANDOR LAVANDERIA e Noleggio Biancheria di Del Buono Angelo

Via Latiro, 49  - Sestri Levante

 

LERIPESCA – COMMERCIO PRODOTTI ITTICI

Via Fascie, 252 – Sestri Levante

 

CARTOLIBRERIA CRISTINA & MARCO

Via Aurelia, 143 – Sestri Levante

 

MECI
MATERIALE ELETRICI – ILLUMINAZIONE

Sestri Levante – Chiavari - Recco

 

NOVARCO SALDATURA di Sergio Magrone

Via Latiro, 75 - Sestri Levante

 

Panificio-Pasticceria PARCHI "PILA"  di Barbino F.
Via Nazionale, 435 – Sestri Levante

 

SCAREN CARPENTERIA METALLICA
Via Villa Ragone – Sestri Levante

 

SESTRI PESCA di BIASOTTI BRUNO e ALESSANDRO

Villa Ragone - SESTRI LEVANTE

 

SPIGA D’ORO – Panificio Pasticceria

Via G. Balbi, 14 – RIVA TRIGOSO

 

MACAIA – Sapori nell’aria

Via Milite Ignoto, 8-10 – RIVA TRIGOSO

 

VIS A VIS

RISTORANTE OLIMPO
Via della Chiusa, 28 – Sestri Levante