Amanita rubescens
(Tigna, in genovese)

Tossica da cruda!

 

E’ una tra le Amanite più diffuse e comuni: la si incontra frequentemente nei boschi sia di latifoglie (castagni e querce), sia di conifere, in estate e autunno, su ogni tipologia di terreno.

Ha la particolarità di possedere una sostanza tossica termolabile, ovvero eliminabile con il calore della cottura, dopodichè è commestibile.

Un’altra caratteristica che la fa riconoscere facilmente è il viraggio della sua carne alla rottura o al taglio: da bianco a color vinoso; fatto che aiuta nella determinazione, visto l’ampio grado di variabilità della specie

  • Il colore del cappello, è piuttosto variabile, dal rosa all’incarnato, al rossastro, marrone, vinoso; è cosparso di verruche grigio-beige, farinose, fitte con tempo secco (comunque può esserne privo); misura da 6 a 15 cm. circa di diametro
  • Gambo 8-15x1-3 cm. Termina alla base con un bulbo sferico, radicante. E’ provvisto di una anello persistente e di una volva friabile