ANATASIO
BIOSSIDO DI TITANIO

CRISTALLIZZA NEL SISTEMA TETRAGONALE
FORMULA CHIMICA: Ti O
2
PESO SPECIFICO: :3,8-4,1
DUREZZA: 5,5-6
COLORE: VARIO
LUCENTEZZA: VITREA, METALLICA,. ADAMANTINA
 

Tipico X di anatasio di color bruniccio dei diaspri con i vertici tronchi

L'anatasio, per le sue varietà multicolori, l'elevato indice di rifrazione e i vari abiti cristallini, è uno del minerali più ricercati dai collezionisti. Sconosciuto in Val Petronio fino al 1982, anche se attualmente è stato possibile segnalarlo per decine di località, resta sempre una specie molto rara. Il primo ritrovamento avvenne nei diaspri della miniera di monte Zenone, successivamente ve ne furono altri al monte Alpe, al monte Roccagrande, nella Valle del Buggine ed infine al monte Pu. Ci fu anche qualche ritrovamento intermedio sempre nei diaspri in prossimità di vecchi lavori. minerari, più raramente in qualche affioramento isolato. L'abito prevalente è quello classico della bipiramide tetragonale terminata per poi passare alla bipiramide con i vertici leggermente troncati, alla medio tronca e, tramite tutta una serie intermedia, ai più rari tabulari di monte Pu. Il colore varia dal giallo miele degli esemplari provenienti dal mouse Tregin, che sono i più chiari, al verde con riflessi grigio metallici di quelli del monte Roccagrande, alle tonalità più vive di quelli raccolti sul monte Alpe.
Le dimensioni vanno dai micro del monte Pd ai millimetrici del monte Roccagrande; gli esemplari sono sempre accompagnati da minuti cristalli di quarzo e più raramente da albite e adularia. In una sola occasione l'anastasio,  in paragenesi di micro cristalli di titanio, è stato trovato anche nel greto del rio Figallo su un diaspro proveniente dalle frastagliate pareti del monte Tregin, in un curioso abito deformato a causa un maggiore sviluppo di alcune facce: i cristalli erano di un bel colore blu. I:anatasio è stato osservato anche in sciami di microcristalli gialli riesaminando alcuni pezzi di oficalci prelevati in epoche remote all'interno della miniera di monte Zenone e nelle brecce dasprigne del monne Alpe. Altro ritrovamento recante, in paragenesi di clorite e pirite limonitizzata, è avvenuto al monte Roccagrande, in una curiosa roccia formata da frammenti di diaspro cementati da micro cristalli di quarzo. A volte i   cristalli di anatasio sono ricoperti da un sottile patina iridescente di probabile goethite che ne migliora l'aspetto. Sempre al monte Roccagrande è stato osservato, in paragenesi di una clorite vermiforme, in rari cristalli di un millimetro, nella cavità di una quarzite affiorante nella Valle del Buggine. L'anotasio è presente anche nelle arenarie di punta Manara, a punta Baffe, in alcune zone del litorale ed al monte Barcacima in colori che vanno dal grigio al blu intenso, al celeste, al quasi incolore. L'abito prevalente e sempre quello biterminato. L'anatasio è stato osservato anche su massi provenienti dal fondale marino adiacente al litorale, sul fondo di alcuni tracciati stradali di campagna ed in muri di case rurali.