Bombosculture e dintorni

 

Dal recupero alla creazione:

quando il ferro diventa arte

 di Enrico Conti


Vai alle immagini del Percorso di visita al parco delle sculture

 

L’espressione artistica è fra le più immediate e spontanee  manifestazioni della umana sensibilità: dai graffiti rupestri agli informali del XX secolo, la storia dell’uomo è costellata ed arricchita da opere che rappresentano fisicamente questa irrefrenabile necessità dello spirito che regala all’occhio il piacere del bello e la sua trasposizione nelle varie epoche.

L’arte è stata ed è tuttora un’espressione che giunge dai creativi che hanno evoluto e sviluppato le loro capacità e la loro ispirazione attraverso maestri, atelier, scuole, ecc.; oppure l’arte  spontanea, diretta ed immediata, espressione di artisti autodidatti che producono opere e rappresentazioni.

Volendo soffermarci sull’arte spontanea, sugli autodidatti, come non ricordare l’artista che ne è stato l’immagine nel Novecento: Antonio Ligabue, il genio della Bassa Emiliana,il pittore irrefrenabile, considerato il maggior esponente dell’arte naif.

Oggi, l’arte spontanea e l’arte delle grandi mostre, si arricchisce di genialità che producono le loro opere con materiali occasionali e di recupero e che attraverso la creatività artistica e tecnica acquisiscono espressione,  nobiltà  ed intensità del messaggio che desiderano trasmettere e veicolare.

Fra questi , uno per tutti,   HA SCHULT.

 

Ha Schult è un'artista tedesco nato a Berlino nel 1939. E' cresciuto nel dopoguerra fra le rovine di Berlino e nel 1958 si è iscritto all'Accademia d'Arte a Düsseldorf. Nel 1960 ha ideato i neologismi "Macher" e "Biokinetik" divenuti simboli rappresentativi della società contemporanea. Come artista ha focalizzato la sua attenzione sull'ambiente e sul degrado urbano e sociale delle città. Per questa ragione è considerato uno dei primi artisti promotori dell'attuale consapevolezza ecologica.  Il primo artista in Europa ad affrontare il problema degli squilibri ecologici. Nel 1986 è stato fondato a Essen il HA Schult-Museum für Aktionskunst, trasferito poi a Colonia nel 1996. Sempre nel 1996 ha esposto la sua opera mediaticamente più conosciuta dei Trash People. Di grande impatto, l'opera ha ottenuto un grande successo compiendo il giro del mondo, sempre ottenendo luoghi espositivi di grande suggestione come la Grande Muraglia in Cina e Piazza del Popolo a Roma.  

 

Considerato uno dei grandi della “Action Art” , con il suo motto ” Produciamo spazzatura e siamo spazzatura”,  ha presentato le sue opere in tutto mondo: dalla Defense di Parigi alla Piazza Rossa a Mosca, dall’Egitto alla Muraglia Cinese, da Roma, prossimamente all’ Antartide.

Le sue opere vengono create assemblando rifiuti e scarti provenienti dalla vita di una qualunque giornata e di una qualunque attività di una qualunque città che vede la luce del sole, ogni mattina, nel ventunesimo secolo.

Le figure vengono composte con lattine di bevande famose, con rifiuti dell’elettronica, con elettrodomestici  e con ogni scarto che produciamo.

Tenutasi in tutti i continenti, l’esposizione delle sue figure a sembianza umana  costruite con lattine,”i Trash people”, si è dimostrata un’invasione pacifica di omini spazzatura, dal forte impatto emotivo: provoca reazioni forti, contrastanti ed offensive ma scuote gli animi. I “Trash People” costringono a pensare.

L’opera di Schult , come lui rimarca spesso, ci ricorda che “di noi rimarrà solo la forma, il contenuto sarà spazzatura”.

 

La  Action  Art , l’arte spontanea e l’arte autodidatta hanno anche in terra di Liguria un esponente che sta’ infondendo nelle sue creazioni  una pluralità di valenze e di espressioni.

Dai materiali utilizzati alle tecniche di costruzione delle opere, dalle motivazioni individuali alla interpretazione del mondo attuale e delle sue vicende, dal contesto espositivo alle reazioni generate in chi sfiora od avvicina questa realtà: la creatività di un uomo che arriva all’espressione artistica dopo un percorso unico ed originale.

Quest’ uomo è Angelo  Stagnaro , vive e crea a Casarza Ligure, in provincia di Genova.

Mineralogista di grande valore scientifico; profondo conoscitore del territorio ligure e delle regioni limitrofe, sia sotto il profilo geologico che ambientale; appassionato fotografo dei campioni di rocce e dei minerali collezionati; fondatore di un museo mineralogico; autore ed editore di molte pubblicazioni a carattere scientifico ed, infine,  abilissimo lavoratore del ferro in tutte le sue tecniche , frutto della sua esperienza professionale in una grande azienda di costruzioni navali.

Angelo Stagnaro arriva alla espressione artistica con l’osservazione ed il recupero: ferri informi e sagomati, attrezzi, barre, tubi, lamiere ma soprattutto vecchie bombole per il gas che invadono boschi, torrenti, prati, giardini, terreni agricoli ed i margini delle strade periferiche. Segni di un rispetto perso, di spregio ambientale, di scarsa educazione civica e di imbarbarimento culturale.

Dai ricordi dell’infanzia arriva l’ormai lontana  abitudine di raccogliere ferro, rame , alluminio e metalli vari da rivendere allo straccivendolo:….piccole operosità di ragazzi di un tempo, frugali e volenterosi, per regalarsi un gelato o per acquistare il biglietto per l’ingresso al cinema parrocchiale.

Il benessere ed il consumo ci portano…..alla discarica…..e soprattutto a quella selvaggia.

Angelo comincia ad osservare e recupera:…..chi lo nota, a volte di nascosto, gli lascia furtivamente una vecchia bombola davanti alla porta di casa.  Un gesto da “carbonari risorgimentali” verso chi ha il coraggio sincero  del recupero e del riutilizzo.

Si stimano in molte centinaia le bombole raccolte da Angelo Stagnaro, nelle valli dell’entroterra, nell’arco degli ultimi vent’anni ed utilizzate nei più svariati impieghi .

Angelo comincia l’opera:….dai primi recuperi nascono supporti per minerali e vasi da fiori e poi le prime recinzioni, quindi, i primi decori in ferro per il Museo Mineralogico. Le prime espressioni di un’arte spontanea che covava in uno spirito creativo.

E poi la storia di questi anni: le difficoltà, le incomprensioni, le mortificazioni, le promesse disattese, i secondi fini di amici e potenti, le delusioni per ciò che poteva essere una grande istituzione museale ed invece così non è potuta diventare, gli eventi, culturali e personali e la forza di reazione per continuare a costruire ed a sperare in giorni più sereni e luminosi.

Creare è stata la forza con cui si è manifestata questa possente reazione e questa reazione è diventata arte.

Dal ferro e da queste bombole, tagliate e sezionate, hanno cominciato a prendere forma dei personaggi fantastici , essenziali e surreali, simbolici e misteriosi, inquietanti ed accoglienti, metallici ma vivi in una loro ermetica realtà.

Questi personaggi, quasi mitologici, sono nati dagli eventi, dagli incontri e dagli scontri, dalle esperienze e dalle giornaliere difficoltà che Angelo Stagnaro ha vissuto in questi ultimi dieci anni.

Sono la rappresentazione artistica, saldata ed assemblata, di uno spaccato di vita che attraverso una originale espressione spontanea è stato fissato nel ferro. Persino il colore della vernice, con cui sono state dipinte, esprime una sensazione ed un grido.

Emblematica è l’essenza del recupero:….da qualcosa o da qualcuno che si desidera scartare e porre ai margini della nostra vita, nascono delle unicità che comunemente denominiamo “arte” .

Come Ha Schult, anche Angelo Stagnaro  con queste opere diventa un interprete della corrente artistica che ci guida verso una maggiore consapevolezza ecologica: arte come crescita, come educazione al rispetto dell’ambiente e come parola esposta.

Le opere negli anni sono aumentate di numero e sono andate a popolare il giardino del Museo Mineralogico, trasformandolo in un parco artistico : “Il Parco delle Bombosculture “ .

Un esposizione permanente ed all’aperto che si è venuta strutturando ed arricchendo: le opere popolano il parco, lo custodiscono, lo difendono e lo rendono un continente circondato dal mare.

La spontanea ed autodidatta creatività di Angelo Stagnaro non si ferma, come non si fermano i materiali che vengono gettati e dispersi in ogni angolo del nostro territorio: ogni suo recupero rivive nei suoi personaggi fantastici  che inseguiranno, almeno nei sogni, i nuovi barbari .

Ecco, di seguito, il titolo, la descrizione e la collocazione delle opere esposte nel Parco delle  Bombosculture di Angelo Stagnaro a Casarza Ligure (Ge).

 


 

Percorso di visita al parco delle sculture

 

Opere di benvenuto ai Visitatori

Una  Stella  Cometa li accoglie nel percorso e li avvia sulla strada della creatività metallica.

1.    Ariel, La Fata dei boschi

Raffigurata con braccia aperte e tre cuori tricolori che danno il benvenuto ai visitatori del museo.

(Di colore alluminio, la figura è collocata sul terrazzo).

2. Lancillotto , il cavaliere  che cerca “la pietra”

Su cavallo immaginario, molto arrabbiato, per non aver potuto svolgere le sue gesta e la  sua attività culturale.

La spada a forma di fulmine posta nella mano destra avrebbe anche la funzione di ghigliottina. E’ priva del braccio sinistro.

(Di colore azzurro).

Nella foto è ritratto anche l'autore delle scultura Cav. Angelo Stagnaro.
Quest'opera vuol rappresentare anche l'autoritratto dell'artista.

 

 

Sculture poste a guardia e a difesa del Museo

Una scultura vivente   introduce alle creazioni:

la bianca oca campidoglina di nome Titta.

3. Pikullo, l’Uomo Lupo della Steppa

Dittatore, deportatore e cinico.

(E’ posto all’entrata nord del museo ed  una stella rossa campeggia sulla sua fronte).

4. Seth, l’Uomo Iena della Foresta Nera

Dittatore, misterioso e sanguinario.

(E’ posto all’entrata nord del museo. Nerissimo).

5. Harun El Raschid, Il Grande Califfo delle Montagne

Guerriero  barbuto. La mano destra è pronta per accogliere i visitatori onesti, con la sinistra saluta i ladri, i vandali e tutti i male intenzionati.

(E’ posto all’entrata sud del museo, lato torrente: è di colore alluminio scuro).

6. Omar Pascià,  Il Gran Visir

Guerriero parzialmente cieco. Con la mano destra alzata  invita il visitatore a comportarsi bene e con la mano sinistra sfiora le parti basse delle visitatrici “entreneuse”.

(E’ posto all’entrata sud del museo, lato torrente: anch’esso di colore alluminio scuro).

 

Scultura curiosa, indagatrice ed osservatrice che enigmaticamente pone domande intriganti ai visitatori

7.  Aton, Il Fariseo Avvoltoio  

Personaggio che ostenta  zelo religioso con atteggiamento ambiguo, ipocrita e falso, privo di braccia ma attrezzato con esca e fiocina e comunque pronto a colpire.

Occhi quadri per miopia e muso fra il maiale e l‘asino.

(E’ posto verso il lato strada: di colore rosso).

 

Sculture  che impersonano le guide spirituali, benefiche e malefiche,  che hanno aleggiato sul  museo nei secoli

8. Panehesy, Il Vicerè degli intrighi di corte

Personaggio con coda ricciuta, seni marcati, strumenti vari, intercettazioni radio, varie attività, lingua molto allungata, vista aguzza.

Nella mano destra una pietra pronta ad essere scagliata contro il museo.

9. Diana, la Dea

Di statura longilinea, seni stupendi, minigonna trasparente, zainetto da ricercatore,  braccia alzate in segno di festa e con mano armata in missione di pace. E’ stata decorata al valore per meriti sconosciuti.

10.  Lakey , Il Cavaliere Nero

Crestato in quanto molto arrabbiato dopo una sconfitta bruciante: necessita di una ricarica tramite l’impianto di accensione posto nell’orecchio sinistro.

(Di colore  azzurro).

 

 

Sculture che rappresentano i perfidi e gli infidi che in ogni tempo si trovano in mezzo a noi e millantano sapere e conoscenza infingarda

11. Harwa,  Il Gran Sacerdote Scomunicato del Dio Amon

Scomunicato, la sua nuova dottrina era protesa a mutare l’intera  comunità religiosa, toccando anche i fondamenti teologici essenziali dell’antico Egitto.

Tutto il corredo di vari strumenti rappresentano le tradizioni ancestrali e di  cannibalismo.

(Il viso è di colore nero funereo).

12.Baal , il male deforme

Le tre ruote indicano il movimento circolare di alcuni organi probabilmente mal funzionanti; il tirante sulla mano sinistra fa’ riferimento alla necessità di restringere e costringere alcuni componenti dell’organismo.

(Un forcone l’incorona).

13.Gano , il Guerriero perfido ed astuto

Combattente di media statura che  non sa’ in nome di chi combatte.

Ipocrita, ladro, orecchie abbattute, mani molto allungate: in  quella di destra lo strumento per accaparrarsi tutto ciò che le capita a tiro.

(Nella mano sinistra un rapace rastrello).

14.Giano Bifronte

 Essere a due o più volti. Individuo ruotante che non si capisce da quale parte sia effettivamente girato.

Volto indecifrabile, probabilmente ambiguo, gambe da falso calciatore ma sempre pronto a colpire il museo.

(Il piede destro alzato : …pronto a colpire).

     

Sculture che rappresentano i mistici ciarlatani che in ogni epoca si intrufolano in mezzo ai semplici per iniziarli alla stupidità

15. Hatsheptshut, La Faraona Egizia

Fondatrice di una nuova religione, avida, esoterica, cervello tormentato, viscere ruotanti, armata sino ai denti e con il cervello a motore a scoppio che però ogni tanto batte in testa.

16. Ermete, l’Apostolo della nuova religione

Predicatore, noioso, antipatico, viscido e schifoso: è rimasto fulminato da una scarica elettrica naturale.

17. Tatiana, l’Apostolessa della nuova religione

Allodola, predicatrice, esoterica, alcolizzata, accattona: deceduta per sbronza da carburante.

18. Gioele, l’Apostolo pennuto

Col capo adornato di piume d’uccello, la sua missione era combinare matrimoni. Il suo destino è l’inseguimento dell’allodola.

 

Sculture che rappresentano l’immagine della  vanità , i cercatori di potenti ed i miseri mendicanti di ombra proveniente da qualunque autorità  costituita

19. Morgana

Ex fidanzata del cavaliere della Pietra: orecchie molto lunghe da somara, cosparse di zecche che le hanno rosicchiato anche la materia celebrale, attualmente fossilizzata da eventi meteorologici.

Funziona una sola parte dell’organismo, la lingua e il naso sono uniti, lunghi e biforcuti di serpe velenosa, ladra e bugiarda, ecc, ecc.

(E’ posta sul versante lato torrente).

20.Quasimodo

Personaggio mostruoso con denti da cinghiale altamente corrosivi, le orecchie molto sviluppate e dal cervello popolato solamente da serpenti.

(Anch’esso è posto verso il torrente).

21. Rigoletto, Il Buffone di corte

Leccapiedi tradizionale, bavoso, un somaro parzialmente demotivato, con un orecchio abbattuto ma pronto, al momento opportuno, a mettere in funzione la sua natura vigliacca.

 

Scultura ancestrale che impersona l’essenza della umanità semplice e sincera:…quella che esprime sempre il proprio pensiero e conclude il percorso di visita al museo

22. Caprione,  Il Totem Megalitico e Apotropaico

Personaggio con braccia aperte che suggerisce ed indica perentoriamente, a chi non gradisce il museo, la strada da  seguire verso l’uscita.


P.s. =
I nomi e le descrizioni dei personaggi nascono dall’originale ed unica fantasia e dalla vulcanica creatività  dell’artista Angelo Stagnaro da Casarza Ligure.